Cassazione penale Sez. VI ordinanza n. 32904 del 21 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:32904PEN

Massima

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Il ricorso per cassazione avverso la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti (c.d. "patteggiamento") è ammesso soltanto nei casi tassativamente previsti dalla legge, ossia quando sia dedotta l'erronea qualificazione giuridica del fatto, purché l'errore risulti manifesto dal testo del provvedimento impugnato, essendo inammissibili censure che si risolvano in una mera prospettazione di una diversa e più logica ricostruzione dei fatti. Inoltre, il ricorso non può essere proposto per denunciare la sola errata dosimetria della pena, in quanto tale vizio non rientra tra quelli che legittimano l'impugnazione della sentenza di patteggiamento. La declaratoria di inammissibilità del ricorso, pronunciata senza formalità, comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della Cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta da:

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Presidente

Dott. GIORGI ((omissis)) - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Relatore

Dott. COSTANTINI Antonio - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedetto - Consigliere

ha pronunciato la seguente

ORDINANZA
sui ricorsi proposti da:
Am.Fr. nato a C il (Omissis)
La.Vi. nato a C il (Omissis)
avverso la sentenza del 17-04-2024 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI NORD
udita la relazione svolta dal Consigliere RICCARDO AMOROSO;
OSSERVA
Il ricorso di Am.Fr. è inammissibile non configurandosi, se non in termini astratti e meramente evocativi del vizio, la condizione della erronea qualificazione giuridica del fatto come delitto previsto dall'art. 337 cod. pen. che legittima la proposizione del ricorso per cassazione prevista dall'art. 448, comma 2-bis, cod. proc. pen.: ne …

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