Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14866 del 10 aprile 2024

ECLI:IT:CASS:2024:14866PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che agisce nell'esercizio delle proprie funzioni istituzionali, verificando l'identità e la regolare permanenza sul territorio di una persona priva di titolo di viaggio, non tiene una condotta arbitraria o illegittima, tale da giustificare la reazione violenta di quest'ultima. Pertanto, il rifiuto di ottemperare alle richieste del pubblico ufficiale e l'uso di violenza fisica nei suoi confronti, anche se motivati dal timore di non poter raggiungere in tempo il luogo di lavoro, integrano i reati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, essendo la condotta del pubblico agente conforme ai canoni di legittimità e continenza. L'aggravante di cui all'art. 61, n. 2, cod. pen. rende il delitto di lesioni procedibile d'ufficio, senza necessità di querela della persona offesa. Inoltre, le lesioni arrecate non possono essere considerate colpose, in assenza di una condotta arbitraria del pubblico ufficiale che possa giustificare una reazione puramente difensiva e non intenzionale da parte dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. GIORDANO Emilia Anna - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere - relatore

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da
Id.To., nato a B C (Nigeria) il (Omissis)
avverso la sentenza del 27/01/2023 della Corte di appello di Ancona;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere Martino Rosati;
letta la requisitoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Silvia Salvadori, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso;
lette le conclusioni scritte de difensore ricorrente, avv. Gi.Fa., che ha chiesto l'accoglimento del ricorso.
RI…

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