Cassazione penale Sez. V sentenza n. 27656 del 20 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27656PEN

Massima

Massima ufficiale
In tema di misure di prevenzione, il giudizio di pericolosità, necessario in base ad un'interpretazione convenzionalmente orientata del quadro normativo interno alla luce della sentenza della Corte EDU, Grande Camera, 23 febbraio 2017, De Tommaso c. Italia, si fonda su un'interpretazione restrittiva dei presupposti per l'applicazione della misura ai c.d. "pericolosi generici" e, dunque, sull'oggettiva valutazione di fatti specifici e non su meri sospetti, significativi di un'effettiva tendenza a delinquere del proposto. (Fattispecie in cui la Corte ha escluso potesse dedursi la pericolosità sociale del proposto da carichi pendenti per reati di natura bagatellare, da episodi di frequentazione con pregiudicati non specificati nel numero e non contestualizzati, e da una condotta di porto d'armi realizzata in passato e per la quale era intervenuta archiviazione per particolare tenuità del fatto).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrina - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta Mari - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto emesso il 21/03/2018 dalla Corte di appello di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. MICHELI Paolo;
lette le conclusioni del Procuratore generale presso questa Corte, nella persona del Dott. DI LEO Giovanni, il quale ha richiesto l'annullamento con rinvio del decreto impugnato.
RITENUTO IN FATTO
Il difensore di (OMISSIS) propone ricorso per cassazione a…

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