La normativa emergenziale introdotta dalla Delibera dell'Assemblea Capitolina n. 81/2020 di Roma Capitale, volta ad agevolare l'attività di somministrazione di alimenti e bevande in spazi pubblici durante il periodo di emergenza COVID-19, deve essere interpretata in modo da consentire l'occupazione di suolo pubblico "a filo-marciapiede" anche su strada, e non soltanto sul marciapiede, purché nel rispetto delle distanze dai monumenti e degli altri requisiti previsti. Tale interpretazione è preferibile rispetto a quella restrittiva fatta propria dall'amministrazione, in quanto maggiormente coerente con la finalità agevolativa della disciplina eccezionale e transitoria, la quale mira a contemperare gli interessi pubblici e privati coinvolti, senza imporre limitazioni non espressamente previste dalla normativa. Pertanto, il diniego di un'istanza di occupazione di suolo pubblico "a filo-marciapiede" su strada, fondata sull'erronea interpretazione della Delibera n. 81/2020 che esclude tale possibilità, è illegittimo e deve essere annullato. L'interpretazione della normativa emergenziale deve tenere conto delle finalità di agevolazione dell'attività di somministrazione, senza imporre limitazioni non espressamente previste, al fine di contemperare gli interessi pubblici e privati coinvolti.