Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 41008 del 7 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:41008PEN

Massima

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Il ricorso all'agente sotto copertura nelle indagini di criminalità organizzata è legittimo se l'attività dell'infiltrato si limita a disvelare un'intenzione criminale già esistente, senza determinarne in modo essenziale la commissione, e rientra nelle operazioni espressamente previste dalla legge, come la consegna controllata e la sorveglianza elettronica. L'agente sotto copertura non può compiere azioni illecite diverse da quelle dichiarate non punibili e strettamente connesse, ma la sua attività non contrasta con il diritto a un processo equo se si limita a fornire l'occasione per concretizzare un'intenzione criminale latente. Ai fini della validità delle operazioni sotto copertura, è sufficiente che sussista la necessaria "copertura" costituita dall'autorizzazione dell'autorità competente, debitamente documentata, e che il pubblico ministero ne sia preventivamente informato, potendo richiedere ulteriori informazioni. L'assenza di tali requisiti formali determina l'inutilizzabilità delle prove acquisite, ma non inficia la legittimità dell'attività dell'agente infiltrato se questa rientra nelle operazioni normativamente codificate. Inoltre, il giudizio sulla sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari è riservato al giudice di merito e può essere censurato in cassazione solo per violazione di legge o manifesta illogicità della motivazione, non essendo consentita una diversa valutazione delle risultanze probatorie. La scelta e l'adeguatezza della misura cautelare, in particolare della custodia in carcere, devono essere motivate in base alla natura e alle modalità di commissione dei reati, nonché alla personalità dell'indagato, senza necessità di un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IZZO Fausto - Presidente

Dott. CIAMPI Francesco M - rel. Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. DAWAN Daniela - Consigliere

Dott. PICARDI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 12/02/2019 del TRIB. LIBERTA' di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere FRANCESCO MARIA CIAMPI; lette/sentite le conclusioni del PG GIULIO ROMANO;
Il Proc. Gen. conclude per il rigetto per entrambi i ricorsi.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di ROMA in difesa di: (OMISSIS);
il difensore presente si …

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