Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9518 del 21 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9518PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare la responsabilità penale dell'imputato per il reato di tentato furto, può fondare la propria decisione sulla base di un complesso di elementi probatori, anche di natura indiziaria, purché logicamente e coerentemente valutati, senza essere vincolato alla mera apparenza fisica delle immagini di videosorveglianza, quando altri elementi, come il luogo di ritrovamento dell'imputato e il sequestro di strumenti compatibili con le modalità del reato, consentano di ricostruire la sua partecipazione all'azione delittuosa. Il giudice gode di ampio potere discrezionale nella determinazione della pena, anche in caso di reato tentato, potendo discostarsi dai minimi edittali in ragione della gravità del fatto, delle modalità di esecuzione, della personalità dell'imputato e della sua precedente condotta criminale, senza che ciò integri un vizio di motivazione. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato anche sulla base della sola assenza di elementi positivi, senza necessità di una specifica valutazione di ciascun fattore indicato dalla difesa, quando altri elementi, come i precedenti penali e le modalità della condotta, risultino ostativi all'applicazione del beneficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCARLINI ((omissis)) - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 02/07/2020 della CORTE APPELLO di POTENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CALASELICE BARBARA;
il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. SENATORE VINCENZO, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata, la Corte d'appello di Potenza ha confermato la condanna, emessa dal Tribunale …

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