Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42607 del 18 novembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:42607PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sopravvenuta abolitio criminis di una fattispecie penale, anche in presenza di una sentenza di condanna non ancora definitiva, comporta l'annullamento senza rinvio della condanna, in quanto il fatto non è più previsto dalla legge come reato. Ciò in ragione del fatto che le definizioni di sentenza irrevocabile e di condanna, di cui all'art. 2 c.p., devono essere ricondotte alla nozione di giudicato formale, secondo una lettura combinata con quanto previsto dall'art. 673 c.p.p. Pertanto, finché la sentenza non è pervenuta alla definitività e non si è realizzato il giudicato formale, spetta al giudice della cognizione prendere atto della avvenuta abolitio criminis ed annullare la condanna per il fatto divenuto privo di rilevanza penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) HA. WA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1799/2010 TRIBUNALE di PRATO, del 12/10/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ADRIANA CARTA;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha chiesto che la sentenza sia annullata senza rinvio.

IN FATTO

1. Con sentenza in data 12 ottobre 2010, emessa su accordo delle parti ex articolo 444 c.p.p., il Tribunale monocratico di Prato applicava a …

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