La cessazione della materia del contendere determina l'estinzione del processo, con conseguente dichiarazione di improcedibilità del ricorso, quando il fatto costitutivo della pretesa dedotta in giudizio sia venuto meno per circostanze sopravvenute, indipendenti dalla volontà delle parti, tali da rendere il processo privo di ulteriore utilità pratica. In tal caso, le spese del giudizio possono essere compensate tra le parti, in considerazione della peculiarità della fattispecie e dell'assenza di soccombenza. Il principio di economia processuale impone, infatti, di evitare ulteriori attività giurisdizionali meramente formali, quando il processo abbia perso la sua ragion d'essere originaria. La declaratoria di cessazione della materia del contendere costituisce, pertanto, uno strumento di deflazione del contenzioso, volto a garantire l'efficienza e la ragionevole durata del processo amministrativo, in ossequio ai canoni di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa sanciti dall'art. 97 Cost.