Cassazione penale Sez. II sentenza n. 44459 del 17 dicembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:44459PEN

Massima

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Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso non può essere ritenuto in continuazione con il reato di associazione mafiosa, salvo che i singoli reati estorsivi siano stati programmati nelle loro linee essenziali sin dal momento della costituzione del sodalizio criminoso. Il giudice di merito ha il compito di valutare, sulla base di una motivazione congrua e logica, se sussista l'unicità del disegno criminoso tra i diversi reati contestati, senza che tale valutazione sia sindacabile in sede di legittimità, se non in caso di manifesta illogicità. La continuazione tra reato associativo e reati fine è configurabile solo quando questi ultimi siano stati pianificati sin dalla costituzione del sodalizio, essendo altrimenti necessaria la valutazione autonoma di ciascun episodio criminoso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antoni - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Qu. Pa. , nato a (OMESSO);

St. Ci. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, sezione 4 penale, in data 13.1.2010;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale, Dott. SALVI Giovanni, il quale ha concluso chiedendo che i ricorsi siano rigettati.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sente…

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