Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22446 del 22 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:22446PEN

Massima

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Il dolo diretto, anche nella forma del dolo alternativo, è compatibile con il delitto tentato, mentre il dolo eventuale non lo è. Ai fini della sussistenza del tentativo di omicidio, è sufficiente il dolo diretto, rappresentato dalla cosciente volontà di porre in essere una condotta idonea a provocare, con certezza o alto grado di probabilità, la morte della persona verso cui la condotta si dirige, senza che sia necessaria la specifica finalità di uccidere. Il dolo alternativo, in cui l'agente prevede e vuole indifferentemente due eventi alternativi come conseguenza della sua condotta, rientra nella categoria del dolo diretto e, pertanto, è parimenti compatibile con il tentativo. Al contrario, il dolo eventuale, in cui l'agente si rappresenta la concreta possibilità del verificarsi di ulteriori conseguenze della propria azione e, nonostante ciò, agisce accettando il rischio di cagionarle, non è configurabile nel caso di delitto tentato, poiché, quando l'evento voluto non sia comunque realizzato, la valutazione del dolo deve avere luogo esclusivamente sulla base dell'effettivo volere dell'autore, ossia della volontà univocamente orientata alla consumazione del reato, senza possibilità di fruizione di gradate accettazioni del rischio, consentite soltanto in caso di evento materialmente verificatosi. Pertanto, nel caso di tentato omicidio, il giudice deve approfondire, sul piano oggettivo, la superabilità o meno dell'ostacolo frapposto tra agente e vittima, e, sul piano soggettivo, la proiezione dell'elemento psicologico sotteso all'azione così ostacolata, al fine di verificare la configurabilità del dolo diretto, anche nella forma alternativa, piuttosto che del dolo eventuale, incompatibile con il delitto tentato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONITO Francesco M. - Presidente

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/10/2018 del TRIB. LIBERTA' di CATANIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FILIPPO CASA;
sentite le conclusioni del PG Dr. TOCCI STEFANO che ha chiesto l'annullamento con rinvio della ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale del riesame di Catania confermava il provvedimento in data 25.9.2018 con il quale il G.I.P. della sede aveva applicato a (OMISSIS) la misur…

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