Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, rilascia provvedimenti amministrativi (autorizzazioni, pareri, permessi) in assenza dei presupposti di legge, attestando falsamente la conformità di un intervento edilizio a un precedente fabbricato, procurando così un ingiusto vantaggio patrimoniale al privato, commette il reato di falso ideologico in atto pubblico. Integra altresì il reato di abuso d'ufficio il rilascio di un parere favorevole, anche se interno al procedimento, se espresso contra legem e in accordo con il privato per agevolare la formazione di un atto illegittimo. Il privato che concorre con il pubblico ufficiale nella realizzazione di tali condotte illecite risponde a titolo di concorso nei reati contestati. La macroscopica difformità tra l'immobile preesistente e quello realizzato, nonché l'insufficienza della documentazione prodotta a dimostrare la legittimità dell'intervento, sono elementi idonei a provare la sussistenza del dolo dei reati contestati. Il corso della prescrizione può essere sospeso per l'intero periodo di rinvio dell'udienza disposto su richiesta del difensore, anche in assenza di legittimo impedimento, in relazione alle esigenze organizzative dell'ufficio giudiziario.