Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17572 del 6 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:17572PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità o dei propri poteri, induce il privato a dare o promettere indebitamente denaro o altra utilità, realizza il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p., anche in assenza di minacce esplicite o di uno stato di soggezione del privato, essendo sufficiente che il pubblico ufficiale si avvalga di condotte persuasive, suggestive, ingannevoli o comunque idonee a condizionare il processo volitivo del privato, il quale decide di privilegiare la via del pagamento indebito non solo per superare una difficoltà contingente, ma soprattutto per ingraziarsi la benevolenza del funzionario e assicurarsi un trattamento preferenziale per il futuro. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che il privato abbia già ottenuto il provvedimento amministrativo richiesto, poiché il reato si consuma con la dazione o la promessa indebita, essendo irrilevante che il pubblico ufficiale abbia o meno ancora il potere di incidere sull'esito della pratica. Inoltre, il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità o dei propri poteri, induce il privato a corrispondergli somme di denaro maggiorate rispetto al costo effettivo dei lavori, realizza il reato di truffa aggravata, in quanto tale condotta integra gli estremi degli artifizi e raggiri idonei a indurre in errore la vittima e a determinarne l'atto di disposizione patrimoniale a proprio vantaggio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia - rel. Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/1/2016 della Corte di appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Emilia Anna Giordano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Aniello Roberto che ha concluso chiedendo dichiarare l'inammissibilita' del ricorso;
udito per la parte civile (OMISSIS) il difensore, avv. (OMISSIS), in sostituzione dell'avv.…

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