Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49473 del 5 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:49473PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La misura di prevenzione personale e patrimoniale può essere legittimamente applicata nei confronti di un soggetto ritenuto socialmente pericoloso in quanto partecipe di un'associazione mafiosa, sulla base di un accertamento analitico e specifico della sua posizione all'interno dell'organizzazione criminale, desumibile anche da una sentenza irrevocabile di condanna. In particolare, la presunzione semplice di attualità della pericolosità sociale opera in modo più stringente nei confronti di chi rivesta un ruolo apicale e di spicco all'interno di una mafia storica e tuttora operativa, imponendo a tale soggetto l'onere di superare tale presunzione attraverso la prova di circostanze dimostrative del contrario. Inoltre, la confisca dei beni può essere disposta quando risulti che l'attività economica dell'imprenditore sia stata illecitamente finanziata attraverso l'impiego di manodopera "in nero", quantificabile sulla base di elementi obiettivi, anche in assenza di una diretta prova del nesso causale tra l'attività criminosa e l'acquisizione dei beni, essendo sufficiente la dimostrazione dell'incongruenza tra il reddito dichiarato e i costi sostenuti per l'attività di impresa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. MOROSINI E. - rel. Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 11/03/2019 della CORTE di APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Dott. Elisabetta Maria Morosini;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Cesqui Elisabetta, che ha chiesto di dichiarare il ricorso inammissibile.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato la Corte di appello di Palermo ha conferma…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.