Il parere della Soprintendenza per i beni culturali, rilasciato ai sensi dell'art. 21 del d.lgs. n. 42 del 2004, non è soggetto a termini di scadenza, a differenza di quanto previsto per le autorizzazioni paesaggistiche di cui all'art. 146 dello stesso decreto. Pertanto, il parere favorevole della Soprintendenza, una volta rilasciato, conserva la sua efficacia fino a quando non intervenga una sua modifica o integrazione da parte della stessa Soprintendenza, in relazione al mutare delle esigenze tecniche di conservazione del bene culturale. L'amministrazione comunale, nel caso di opere su beni culturali, non può paralizzare l'efficacia di un titolo edilizio legittimamente rilasciato sulla base di un parere favorevole della Soprintendenza, adottando provvedimenti di sospensione o di revoca, se non per sopravvenute e comprovate esigenze di tutela del bene culturale, debitamente motivate. In tali ipotesi, l'amministrazione comunale è tenuta a risarcire il danno ingiusto cagionato al privato, qualora i suoi provvedimenti siano riconosciuti illegittimi dal giudice amministrativo, salvo che non dimostri di essere incorsa in un errore scusabile.