Il Comune, nell'esercizio della propria discrezionalità amministrativa, può legittimamente assoggettare a tariffa progressiva, in base all'ISEE, l'abbonamento annuale per la sosta riservato ai residenti, al fine di perseguire il graduale riequilibrio della domanda di trasporto tra collettivo e individuale, la riduzione della congestione del traffico e il miglioramento dell'accessibilità agli spazi cittadini, della tutela della sicurezza e del rispetto dell'ambiente. Tale previsione tariffaria, pur comportando un sensibile incremento rispetto al precedente regime gratuito o di mera copertura degli oneri istruttori, non risulta irragionevole o sproporzionata, in quanto la tariffa massima imposta ai residenti con ISEE più elevato resta comunque inferiore a quella prevista per gli abbonamenti dei non residenti, configurandosi come un corrispettivo per l'utilizzo particolare della strada, rimesso alla scelta dell'utente non priva di alternative, e non come una prestazione patrimoniale imposta.