Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 2243 del 2011

ECLI:IT:TARLE:2011:2243SENT

Massima

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La dichiarazione di improcedibilità di un ricorso amministrativo per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente rappresenta un principio giuridico fondamentale, in base al quale il giudice amministrativo è tenuto a prendere atto dell'assenza di un interesse attuale e concreto alla decisione della controversia, determinata da fatti o circostanze sopravvenuti rispetto all'instaurazione del giudizio. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il ricorrente rinunci espressamente alla prosecuzione del giudizio, non avendo più interesse alla definizione nel merito della causa. In tali ipotesi, il giudice non può che dichiarare l'improcedibilità del gravame, in quanto l'interesse ad agire, quale presupposto indefettibile per l'esercizio dell'azione, è venuto meno per fatti sopravvenuti, indipendentemente dalle ragioni che hanno determinato tale situazione. La dichiarazione di improcedibilità non comporta alcuna pronuncia sul merito della controversia, ma si limita a prendere atto dell'assenza di un interesse attuale e concreto alla decisione, con conseguente cessazione della materia del contendere. Ciò consente di evitare un inutile dispendio di attività processuale e di risorse giudiziarie, in linea con i principi di economia e ragionevole durata del processo. La compensazione delle spese di lite, infine, rappresenta un corollario di tale principio, in considerazione della sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente.

Sentenza completa

N. 00990/2011
REG.RIC.

N. 02243/2011 REG.PROV.COLL.

N. 00990/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Prima

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 990 del 2011, proposto da:
Prosperity Srl, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Lecce, via F. Petrelli 27;

contro

Autorita' Portuale Brindisi, rappresentato e difeso dall'Avvocatura Distrettuale Stato, domiciliata in Lecce, via F.Rubichi 23;

per l'annullamento

dei provedimenti n. 213 del 12/4/2011 e n. 165 del 16/3/2011, adottati dall'Autorità Portuale di Brindisi e con i quali veniva richiesto il pagamento della somma di euro 9.030,00 con il primo ed euro 5.672,61 con il secondo; dell'ordinanza n. 4/2009 …

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