Cassazione civile Sez. I sentenza n. 20927 del 11 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:20927CIV

Massima

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Il giudice, nell'emettere una pronuncia, è tenuto a verificare con diligenza l'esatta identificazione delle parti processuali, al fine di evitare errori materiali che, una volta accertati, devono essere prontamente corretti, anche in sede di legittimità, al fine di assicurare la correttezza e la completezza del provvedimento giurisdizionale, a tutela del principio di effettività della tutela giurisdizionale. L'esatta individuazione delle parti è infatti presupposto essenziale per l'efficacia e la vincolatività del giudicato, nonché per l'attuazione concreta del provvedimento giurisdizionale, in ossequio ai principi di correttezza, buona fede e leale collaborazione che devono informare lo svolgimento del processo. L'errore materiale nell'indicazione delle parti, quando risulti pacifico e documentalmente provato, deve essere prontamente corretto dal giudice, anche d'ufficio, al fine di assicurare la piena conformità del provvedimento all'effettiva realtà processuale e sostanziale, senza che ciò possa ritenersi lesivo del principio del contraddittorio o del diritto di difesa delle parti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SALME' Giuseppe - rel. Presidente

Dott. DI PALMA Salvatore - Consigliere

Dott. ZANICHELLI Vittorio - Consigliere

Dott. SCHIRO' Stefano - Consigliere

Dott. DIDOMENICO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 1627-2011 proposto da:

MO. LI. (OMESSO) elettivamente domiciliata in ROMA, VIA BALDO DEGLI UBALDI 66, presso lo studio dell'avvocato RINALDI GALLICANI SIMONA, rappresentata e difesa dall'avvocato PACE LUIGI giusta procura in calce al ricorso;

- ricorrente -

contro

MINISTERO DELLA GIUSTIZIA (OMESSO);

- intimato -

avverso l'ordinanza n. 24964/2008 della CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE di ROMA del 12/06/08…

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