Il diniego di rinnovo della licenza di accesso a un impianto di distribuzione carburanti sito su una strada statale a quattro corsie, identificata come strada extraurbana secondaria di tipo "C" ai sensi del Codice della Strada, è legittimo qualora l'impianto non risulti conforme alle prescrizioni dettate dalla normativa di settore, in particolare dalla Circolare ANAS n. 5/1988 e dal D.M. 19.4.2006, poiché l'interesse pubblico alla sicurezza stradale e alla fluidità del traffico prevale sul privato interesse economico del titolare dell'impianto. L'Ente proprietario della strada, nell'esercizio del proprio potere di controllo sugli accessi, può legittimamente negare il rinnovo della licenza e intimare il ripristino dello stato dei luoghi, senza che ciò possa essere qualificato come un provvedimento di revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'attività, in quanto la licenza di accesso è distinta e autonoma rispetto all'autorizzazione all'esercizio dell'impianto. La durata della licenza di accesso non può in ogni caso eccedere i ventinove anni, ai sensi dell'art. 27, comma 5, del Codice della Strada, a prescindere da eventuali previsioni di durata indeterminata contenute in provvedimenti precedenti. L'Amministrazione è tenuta a motivare adeguatamente il diniego di rinnovo della licenza, ma non è necessaria una particolare motivazione per la riconduzione dell'impianto alla classificazione stradale di tipo "C", in quanto tale operazione risponde a finalità gestorie autonome dell'Ente proprietario della strada, incidendo in modo indiretto sulla posizione del titolare dell'impianto. Infine, non si ravvisano violazioni dei principi di partecipazione procedimentale qualora l'Amministrazione abbia regolarmente comunicato il preavviso di rigetto ex art. 10-bis della Legge n. 241/1990 e l'interessato non abbia presentato alcuna osservazione.