Cassazione penale Sez. III sentenza n. 27594 del 15 luglio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:27594PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di plurimi reati tributari, di riciclaggio, di corruzione e di falso, caratterizzato da una struttura stabile e ramificata, da una complessità degli artifici posti in essere nel tempo e da un'ampia dimensione delle operazioni illecite, integra un grave quadro indiziario che giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione del pericolo di reiterazione dei reati, della spiccata propensione a delinquere dell'indagato e della necessità di tutelare la prova e prevenire la commissione di ulteriori gravi illeciti. Le violazioni in materia di IVA, realizzate attraverso il meccanismo delle "frodi carosello" con l'emissione e l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, assumono rilevanza non solo a livello nazionale ma anche comunitario, incidendo sul bilancio dell'Unione Europea e richiedendo una risposta penale efficace anche a livello transnazionale. Il reato associativo e le condotte di riciclaggio sono intrinsecamente connessi e rappresentano gli aspetti necessari e collegati del progetto criminoso, finalizzato all'occultamento e al reinvestimento dei profitti illecitamente ottenuti. L'aggravante di agevolazione di un'associazione di tipo mafioso può essere ritenuta sussistente sulla base di un quadro indiziario che dimostri il collegamento tra le condotte illecite e l'operatività di un sodalizio criminale, anche attraverso il coinvolgimento di esponenti di spicco dello stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ALTIERI Enrico - Presidente

Dott. LOMBARDI Alfredo Maria - Consigliere

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. MARINI Luigi - Consigliere

Dott. GAZZARA Santi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. Giovene Ambra, difensore di fiducia di:

Mo. Ge. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza in data 17.3.2010 del Tribunale di Roma, con la quale e' stato confermato il provvedimento del G.I.P. del Tribunale di Roma in data 3.2.2010, che ha applicato al Mo. la misura cautelare della custodia in carcere.

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Alfredo Maria Lombardi;

Visti gli atti, la ordinanza denunziata ed il ricorso;

Udito il P.M., in persona del S…

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