Cassazione penale Sez. V sentenza n. 6906 del 17 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:6906PEN

Massima

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La minaccia di recare danno fisico alla persona offesa, anche mediante l'utilizzo di un oggetto appuntito, costituisce reato di minaccia ai sensi dell'art. 612 c.p. qualora sia idonea a incutere timore nella vittima, indipendentemente dall'effettiva realizzazione dell'azione minacciata. La valutazione della gravità della minaccia e della sua idoneità a suscitare timore nella persona offesa rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito, il quale può fondare il proprio convincimento anche sulla base della deposizione della persona offesa, purché essa risulti precisa, puntuale e genuina e non contraddetta da elementi di segno contrario. La determinazione della pena pecuniaria, entro i limiti edittali, è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, il quale deve valutare le circostanze del caso concreto, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, salvo che non risulti frutto di un ragionamento illogico o di mero arbitrio. Analogamente, la liquidazione del danno morale in via equitativa, sulla base dei fatti materiali accertati, non richiede l'analitica indicazione dei criteri di calcolo, purché la motivazione risulti adeguata e coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. MICCOLI Grazia Rosa - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. MAURO Anna - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del Tribunale di Taranto del 13/6/2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Anna Mauro;
letta la requisitoria scritta, ex Decreto Legge 28 ottobre 2020, articolo 23, comma 8, convertito, con modificazioni, dalla L. 18 dicembre 2020, n. 176, del Sostituto procuratore generale presso questa Corte di cassazione, Giuseppe Riccardi, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
R…

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