Cassazione penale Sez. II sentenza n. 17335 del 16 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:17335PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca, quale misura di prevenzione patrimoniale definitiva, può essere revocato solo in presenza di nuove prove decisive, sopravvenute alla conclusione del procedimento di prevenzione, che dimostrino l'insussistenza dei presupposti per la sua adozione, quali la pericolosità sociale del proposto, la disponibilità diretta o indiretta del bene in capo al medesimo, il valore sproporzionato della cosa al reddito dichiarato o all'attività economica svolta, ovvero la provenienza illecita del bene. Il giudizio di revoca, assimilabile al procedimento di revisione di cui all'art. 630 c.p.p., non consente la rimessione in discussione di atti o elementi già considerati nel precedente procedimento di prevenzione o in esso deducibili, salvo il sopravvenire di nuove prove decisive. La motivazione del provvedimento che rigetta l'istanza di revoca deve essere adeguata e coerente, senza incorrere in vizi di manifesta contraddittorietà o mera apparenza, tali da renderla inidonea a rendere comprensibile l'iter logico seguito dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

su ricorso proposto da:

(OMISSIS) nata il (OMISSIS);

avverso il decreto del 22/03/2012 della Corte di Appello di Salerno;

Visti gli atti, il decreto ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Geppino Rago;

letta la requisitoria del Procuratore Generale in persona del Dott. Gioacchino Izzo che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

1. Con decreto del 22/03/2012, la Corte di Appello di Salerno confermava il decreto con il quale, in data 22/06/…

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