Cassazione penale Sez. II sentenza n. 31884 del 22 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:31884PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza delittuosa, anche se non accompagnato da prove dirette dell'avvenuta sottrazione, integra il reato di ricettazione qualora il soggetto non sia in grado di giustificare la legittima provenienza del bene, essendo sufficiente che egli ne abbia la disponibilità materiale e che tale disponibilità sia incompatibile con la sua posizione e le sue condizioni economiche. Inoltre, la prova della telefonata di contenuto estorsivo può essere legittimamente acquisita anche attraverso un'intercettazione ambientale, senza necessità di una intercettazione telefonica diretta, purché l'acquisizione della prova avvenga nel rispetto delle garanzie processuali. Infine, l'omessa indicazione nell'epigrafe della sentenza dei capi di imputazione non determina alcuna invalidità del provvedimento, essendo sufficiente che i fatti contestati siano comunque desumibili dal contenuto della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. IMPERIALI Luciano - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. FILIPPINI Stefano - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 29/04/2014 della Corte di Appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis)) Alma;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale ANIELLO Roberto, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con sentenza in data 29 aprile 2014 la Corte…

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