La pubblica amministrazione, nel rispetto della normativa vigente in materia di razionalizzazione degli spazi e contenimento della spesa per locazioni passive, può legittimamente individuare e acquisire in locazione immobili di proprietà di terzi, purché tale scelta risulti adeguatamente motivata in relazione all'esigenza di conseguire significativi risparmi di spesa rispetto alle soluzioni allocative precedentemente adottate, anche in assenza della disponibilità di immobili di proprietà pubblica idonei allo scopo. La valutazione comparativa delle diverse soluzioni allocative deve essere condotta con criteri di ragionevolezza e proporzionalità, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti, quali l'ubicazione, la funzionalità, l'accessibilità e i costi di adeguamento degli immobili, senza che il giudice amministrativo possa sindacare nel merito le scelte discrezionali dell'amministrazione, se non per manifesta irragionevolezza, illogicità o travisamento dei fatti. La procedura di scelta del contraente per la locazione passiva di immobili rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, in quanto attività di diritto privato, non essendo applicabili i principi del codice dei contratti pubblici.