Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20535 del 13 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:20535PEN

Massima

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Il collegamento tra la condotta diffamatoria e la persona dell'imputato può essere desunto dalla circostanza che i messaggi di posta elettronica risultano inviati utilizzando un indirizzo IP associato a un'utenza telefonica intestata all'imputato, il quale aveva contatti con le persone offese e conoscenza del territorio di competenza dell'ente amministrativo coinvolto nella vicenda, nonché interessi contrapposti a quelli delle vittime della diffamazione. Pertanto, in assenza di elementi che facciano ragionevolmente ritenere l'utilizzo abusivo di tale connessione da parte di terzi, la responsabilità penale dell'imputato può essere affermata sulla base di un complessivo quadro indiziario che, pur non potendo contare sull'acquisizione di prove dirette come i file di log, risulta comunque logico e coerente, senza che sia necessario il mero accertamento della sussistenza di un movente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Giulio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/04/2018 della Corte di appello di Firenze;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Michele Romano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Mignolo Olga, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore delle parti civili (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS), avv. (OMISSIS), in so…

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