Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5383 del 5 febbraio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:5383PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Ai fini della configurabilità del reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, la condotta di partecipazione è riferibile a colui che si trovi in rapporto di stabile ed organica compenetrazione con il tessuto organizzativo del sodalizio, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione del quale l'interessato "prende parte" al fenomeno associativo, rimanendo a disposizione dell'ente per il perseguimento dei comuni fini criminosi. La mera frequentazione di soggetti affiliati, i rapporti di parentela, amicizia o d'affari, nonché la presenza in occasionali o sporadici contatti, non costituiscono di per sé elementi sintomatici dell'appartenenza all'associazione, ma possono essere valutati come riscontri ai sensi dell'art. 192, comma 3, c.p.p. quando risultino qualificati da abituale o significativa reiterazione e connotati dal necessario carattere individualizzante. Ai fini della prova della adesione all'associazione criminale, non è rilevante la mera disponibilità eventualmente manifestata nei confronti di singoli associati, anche di livello apicale, al servizio dei loro interessi particolari, ma occorre che tale disponibilità sia incondizionatamente rivolta al sodalizio, ed essere di natura ed ampiezza tale da dimostrare l'adesione permanente e volontaria ad esso per ogni fine illecito suo proprio. Il giudice, pertanto, nel valutare la sussistenza degli indizi di partecipazione all'associazione mafiosa, è tenuto a svolgere una valutazione critica ed argomentata delle fonti indiziarie, singolarmente assunte e complessivamente considerate, in relazione alla tipologia delle condotte delittuose oggetto della contestazione cautelare, in modo tale da manifestare, con chiarezza ed esaustività, le argomentazioni critiche che hanno sorretto il suo ragionamento di merito nel pervenire alla ricostruzione dei fatti, tenendo conto di tutti gli elementi, sia contrari, sia a favore del soggetto sottoposto al suo esame.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - rel. Consigliere

Dott. FIANDANESE Franco - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 288/2014 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 31/05/2001;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. IANNELLI ENZO;

Letti gli atti, l'ordinanza, il ricorso;

Udita la relazione del cons. Dott. JANNELLI Enzo;

Udite le conclusioni del S. Procuratore generale, Dott. FODARONI ((omissis)), per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore dell'indagato, avv.to (OMISSIS), che ne chi…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.