Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 46388 del 16 novembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:46388PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, quale presupposto per l'applicazione di una misura cautelare personale, deve essere valutato dal giudice in modo concreto e attuale, tenendo conto delle specifiche modalità realizzative della condotta, della personalità dell'indagato e del contesto socio-ambientale, senza ricorrere a valutazioni stereotipate, astratte o meramente congetturali. Il giudice è tenuto a una motivazione particolarmente rigorosa e individualizzata, che consideri anche il decorso del tempo dalla commissione dei fatti, in quanto a una maggiore distanza temporale corrisponde un affievolimento delle esigenze cautelari, salvo che non emergano elementi concreti ed attuali idonei a dimostrare la persistenza di un elevato rischio di reiterazione del reato. La mera assegnazione dell'indagato ad altro incarico, pur in costanza di rapporto di impiego con la pubblica amministrazione, non è di per sé sufficiente a escludere il pericolo di reiterazione, se non accompagnata da una puntuale valutazione delle caratteristiche e specificità del nuovo incarico, nonché della personalità dell'indagato e del contesto in cui è inserito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. TRIPICCIONE Debora - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombrett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/05/2023 del Tribunale di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di Palermo, in funzione di giudic…

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