Il potere di pianificazione urbanistica conferisce all'autorità comunale la facoltà di destinare determinate aree a "verde privato", anche in assenza di un rapporto di pertinenza con edifici esistenti, al fine di salvaguardare i valori ambientali e storici di una zona omogenea. Tale previsione urbanistica, rientrando nell'attività di conformazione del diritto di proprietà, non ha natura ablatoria né è soggetta al termine quinquennale di efficacia previsto per i vincoli preordinati all'espropriazione. La destinazione a "verde privato" di un'area, pur determinando l'inedificabilità della stessa, non comporta l'obbligo di indennizzo a carico dell'amministrazione, in quanto espressione del legittimo esercizio del potere di pianificazione, volto a tutelare l'integrità e il decoro di un contesto urbanistico e ambientale di particolare pregio. La computabilità delle aree a verde nella superficie fondiaria delle unità catastali che le comprendono, prevista dall'art. 61 delle norme tecniche di attuazione, è finalizzata esclusivamente a disciplinare gli interventi consentiti nelle diverse zone, senza incidere sulla natura conformativa della destinazione urbanistica imposta. Pertanto, la previsione di un'area come "verde privato" in una zona omogenea A2, caratterizzata da un tessuto edilizio di interesse storico-ambientale, rientra nell'ambito del legittimo esercizio del potere di pianificazione urbanistica, senza configurare un vincolo di natura espropriativa.