Consiglio di Stato sentenza n. 6785 del 2022

ECLI:IT:CDS:2022:6785SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, ha statuito che: 1. La proposizione di istanza di permesso a costruire in sanatoria in relazione ad opere abusive oggetto di ordinanza di demolizione fa venire meno l'interesse alla decisione del gravame proposto avverso al predetto provvedimento demolitorio, atteso che la presentazione dell'istanza di sanatoria, sia essa di accertamento di conformità sia essa di condono, produce l'effetto di rendere inefficace il provvedimento sanzionatorio dell'ingiunzione di demolizione e, quindi, improcedibile l'impugnazione per sopravvenuta carenza di interesse. 2. L'accertamento di conformità ex art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001 regola la sanatoria avuto riguardo all'intervento abusivo nel suo complesso e non alla singola opera abusiva; pertanto, la sanatoria dell'intervento non può che avere ad oggetto il complesso delle opere in cui lo stesso si sostanzia. La presenza di opere connesse, funzionali alla realizzazione di uno scopo unitario, impone un esame complessivo della fattispecie concreta da parte dell'Amministrazione procedente, che non può accogliere una domanda riguardante singole opere, dovendo aversi riguardo al complessivo intervento realizzato. 3. Ai fini edilizi, manca la natura pertinenziale quando, su un'area diversa ed ulteriore rispetto a quella già occupata dal precedente edificio, sia realizzato un nuovo volume, ovvero sia realizzata un'opera come, ad esempio, una tettoia che ne comporti l'alterazione della sagoma. 4. La doppia conformità urbanistica delle opere oggetto di sanatoria presuppone la regolarità edilizia ed urbanistica dell'intero immobile, altrimenti l'Amministrazione andrebbe a sanare la realizzazione di opere di modifica di un immobile abusivo, in contrasto con la previsione di cui all'art. 36 d.P.R. n. 380 del 2001.

Sentenza completa

Pubblicato il 02/08/2022

N. 06785/2022REG.PROV.COLL.

N. 09462/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9462 del 2016, proposto da
((omissis)), rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, Piazzale Clodio n. 14;

contro

Comune di Genzano di Roma, in persona del Sindaco
pro tempore,
rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Piazzale delle ((omissis)) n. 1;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima) n. 04479/2016, resa tra le parti;

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