Cassazione penale Sez. V sentenza n. 57009 del 18 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:57009PEN

Massima

Il reato di falsità materiale in atto pubblico si configura quando l'agente forma un documento presentandolo come la riproduzione di un atto originale, in realtà inesistente, al fine di attestarne artificiosamente l'esistenza e i relativi effetti probatori. Ciò rileva indipendentemente dalla modalità di formazione (cartacea o informatica) o di trasmissione (posta elettronica) del documento falso, essendo determinante la risultante attività di creazione di un'apparenza di riproduzione di un documento originale mai esistito. L'utilizzo di tale documento falso, anche se privo dei requisiti formali di un provvedimento giudiziario, integra il reato di cui agli artt. 476 e 482 c.p., qualora sia idoneo a indurre in errore il destinatario e a procurare un ingiusto vantaggio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. CATENA Rossel - Rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Milano il 22/09/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Catena Rossella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Molino Pietro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1.Con la sentenza impugnata la Corte di Appello di Milano confermava la sentenza emessa dal …

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