Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 36132 del 25 agosto 2014

ECLI:IT:CASS:2014:36132PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere si configura quando sussistono i seguenti elementi: a) un vincolo associativo, tendenzialmente permanente o comunque stabile, destinato a durare anche oltre la realizzazione dei delitti concretamente programmati; b) una struttura organizzativa idonea a realizzare gli obiettivi criminosi presi di mira; c) l'indeterminatezza del programma criminoso, che non viene meno per il solo fatto che l'associazione sia finalizzata esclusivamente alla realizzazione di reati di un'unica tipologia. Sul piano soggettivo, è necessaria la permanente consapevolezza di ciascun associato di far parte del sodalizio criminoso e la volontà di rendersi disponibile a cooperare per l'attuazione del comune programma delinquenziale. Il discrimen tra reato associativo e concorso di persone nel reato continuato risiede nel fatto che, nel concorso, l'accordo criminoso viene stretto in via occasionale e limitata, essendo diretto soltanto alla commissione di più reati determinati, ispirati da un unico disegno criminoso, mentre nell'associazione per delinquere l'accordo è finalizzato all'attuazione di un più vasto programma, volto alla perpetrazione di una serie indeterminata di delitti, con la permanenza di un vincolo associativo tra i partecipanti, ciascuno dei quali ha la costante consapevolezza di essere un associato, anche indipendentemente dall'effettiva commissione dei singoli reati programmati. Pertanto, la configurabilità del reato associativo non è esclusa dalla circostanza che l'associazione sia finalizzata alla realizzazione di reati di un'unica tipologia, atteso che l'indeterminatezza del programma criminoso attiene al numero, alle modalità, ai tempi e agli obiettivi dei delitti progettati, i quali possono anche integrare violazioni di un'unica disposizione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DI SALVO E. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 1542/2013 TRIB. LIBERTA' di CATANZARO, del 02/01/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. EMANUELE DI SALVO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. SCARDACCIONE Eduardo Vittorio: rigetto;

udito il difensore avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Catanzaro, in data 2-1-2014, che ha confermato l&…

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