Cassazione penale Sez. III sentenza n. 50369 del 28 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50369PEN

Massima

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Il provvedimento del Questore che vieta l'accesso a manifestazioni sportive e impone l'obbligo di presentazione presso un ufficio di polizia in occasione di tali eventi, adottato ai sensi della L. n. 401 del 1989, art. 6, comma 2, può essere convalidato dal Giudice per le indagini preliminari a seguito di un controllo di legalità che riguardi l'esistenza di tutti i presupposti legittimanti l'adozione dell'atto da parte dell'autorità amministrativa, compresi quelli imposti dalla circostanza che con esso si dispone una misura di prevenzione, quali la sussistenza di ragioni di necessità e urgenza, la pericolosità concreta ed attuale del soggetto, l'attribuibilità al medesimo delle condotte addebitate e la loro riconducibilità alle ipotesi previste dalla norma. Il Giudice può altresì valutare la congruità della durata della misura, riducendola se ritenuta eccessiva. Il giudizio prognostico sulla pericolosità sociale deve essere formulato avuto riguardo alla gravità dei fatti e alle modalità con le quali essi sono stati posti in essere, di cui l'ordinanza di convalida deve dare adeguata motivazione, anche per relationem. La durata quinquennale della misura, prevista come minimo edittale dalla legge, può essere ritenuta proporzionata e giustificata in presenza di gravi condotte violente e di una pregressa sottoposizione del soggetto a analoga misura di prevenzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIALE Aldo - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M. - Consigliere

Dott. ACETO Aldo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro M. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 22/4/2016 del Tribunale di Agrigento;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal consigliere Enrico Mengoni;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, che ha concluso chiedendo dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 22/4/2016, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Agrigento convalidava il …

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