Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 6542 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:6542SENT

Massima

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Il ricorso amministrativo diviene improcedibile per sopravvenuto difetto di interesse quando il ricorrente, nelle more del giudizio, abbia conseguito il risultato sperato, come nel caso in cui il ricorrente escluso da un concorso pubblico abbia successivamente superato il medesimo concorso. In tali ipotesi, il venir meno dell'interesse originario del ricorrente determina l'improcedibilità del ricorso, con compensazione delle spese di lite, in considerazione della peculiarità della fattispecie. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il venir meno dell'interesse originario del ricorrente, sopravvenuto nel corso del giudizio, comporta l'improcedibilità del ricorso, in applicazione dell'art. 35, comma 1, lett. c), del Codice del processo amministrativo, il quale prevede l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse. Tale principio si fonda sulla considerazione che, una volta conseguito il risultato sperato, il ricorrente non ha più alcun interesse concreto ed attuale alla decisione del giudice amministrativo, essendo venuta meno la lesione del suo interesse originario. La compensazione delle spese di lite è giustificata dalla peculiarità della fattispecie, in cui il ricorrente ha ottenuto il risultato auspicato nelle more del giudizio, pur avendo inizialmente proposto il ricorso per l'annullamento degli atti impugnati. In tali casi, l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse non comporta una soccombenza del ricorrente, ma semplicemente il venir meno della materia del contendere, con conseguente compensazione delle spese di lite.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/06/2017

N. 06542/2017 REG.PROV.COLL.

N. 00215/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 215 del 2014, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio legale Sanino in Roma, viale Parioli, 180;

contro

Ministero della Giustizia, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso per legge dall'Avvocatura generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)) non costituiti in giudizio;

Quanto al ricorso introduttivo:

per l'annullamento

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