Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2126 del 18 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:2126PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p., si configura quando l'agente, nel compiere l'attività estorsiva, evoca il proprio legame, vero o supposto, con una consorteria criminale pronta a dargli manforte, in modo tale che la vittima avverta il peso e la pressione di tale collegamento, tale da indurla a desistere da ogni proposito di resistenza alle richieste prospettate in termini o con modalità mafiose. Pertanto, il riferimento dell'agente alla propria qualità di delinquente, unitamente all'esplicitazione della protezione assicurata alle attività imprenditoriali della vittima e all'evocazione della capacità di intervento di un gruppo criminale, integra gli estremi dell'aggravante del metodo mafioso, a prescindere dall'effettivo rifiuto della vittima di accondiscendere alle richieste, essendo sufficiente che la stessa abbia avvertito il timore derivante dalla percezione della forza intimidatrice connessa all'appartenenza dell'agente a un sodalizio criminale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIDELBO Giorgio - Presidente

Dott. RICCIARELLI M. - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/06/2021 del Tribunale di Potenza;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis));
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
uditi i difensori, Avv. (OMISSIS) e Avv. (OMISSIS), che hanno chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO…

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