Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33729 del 19 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33729PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni può essere impugnato con ricorso per cassazione, ma tale impugnazione perde di interesse e deve essere dichiarata inammissibile qualora, nelle more del giudizio di legittimità, il provvedimento cautelare venga revocato e i beni restituiti all'interessato. In tali casi, infatti, viene meno l'interesse giuridico, concreto e attuale dell'impugnante a ottenere una pronuncia favorevole, essendo già stato conseguito il risultato sperato con la revoca del sequestro. La sopravvenuta carenza di interesse, indipendentemente dalle cause previste dalla legge per l'inammissibilità del ricorso, non comporta tuttavia la condanna del ricorrente alle spese del procedimento o al pagamento di una sanzione pecuniaria, in linea con l'orientamento consolidato della giurisprudenza di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NOVIK ((omissis)) - Presidente

Dott. SIANI Vincenzo - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - rel. Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/05/2017 del TRIB. LIBERTA' di TERAMO;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CASA FILIPPO;
lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. VIOLA ALFREDO POMPEO;
Il P.G. conclude chiedendo l'inammissibilita' del ricorso per sopravvenuta carenza d'interesse.
udito il difensore.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con ordinanza resa in data 18.5.2017, il Tribunale di Teramo in funzione di giudi…

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