Cassazione penale Sez. III sentenza n. 48739 del 2 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:48739PEN

Massima

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Il reato di produzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter, comma 1, n. 1, c.p. richiede, ai fini della configurabilità, che l'agente abbia "utilizzato" il minore, strumentalizzandolo e trasformandolo in mero oggetto per il soddisfacimento di desideri sessuali o per il conseguimento di altre utilità. Tuttavia, tale utilizzazione non può ritenersi integrata quando il materiale pornografico sia stato prodotto nell'ambito di una relazione paritaria tra minorenni ultraquattordicenni, in assenza di condizionamenti derivanti dalla posizione dell'autore, e sia destinato ad un uso strettamente privato, senza pericolo di diffusione. In tali ipotesi, il consenso del minore, pur non essendo di per sé determinante, assume rilievo ai fini dell'esclusione della rilevanza penale della condotta, in quanto indice dell'assenza di quella "utilizzazione" che costituisce il presupposto del reato. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare attentamente le specifiche circostanze del caso concreto, considerando l'età dei soggetti coinvolti, la natura del rapporto tra loro intercorrente, le modalità di produzione del materiale e la sua destinazione, al fine di accertare se ricorra o meno la fattispecie criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - rel. Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 31/01/2018 della CORTE APPELLO di VENEZIA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MENGONI ENRICO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. CORASANITI GIUSEPPE, che ha concluso chiedendo dichiarare inammissibile il ricorso;
udito il difensore del ricorrente, Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO<…

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