Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il proprietario di un sito inquinato è responsabile della bonifica dello stesso, anche in assenza di una sua diretta attività inquinante, in applicazione del principio "chi inquina paga" e del regime di responsabilità oggettiva previsto per le attività pericolose. Grava sul proprietario l'onere di provare l'assenza di nesso causale tra la propria attività e l'inquinamento accertato, attraverso la dimostrazione della perfetta tenuta delle attrezzature e dell'assenza di inquinanti nel sottosuolo circostante, con prove concrete e specifiche in contraddittorio. In mancanza di tale prova, il nesso di causalità tra l'attività svolta e l'inquinamento rilevato può essere desunto in via presuntiva dalla natura potenzialmente inquinante dell'attività, dalla continuità della stessa, dall'assenza di altre fonti di inquinamento nelle vicinanze e dagli esiti delle indagini amministrative che abbiano accertato il superamento delle soglie di contaminazione.