Il diniego di proroga del termine di ultimazione dei lavori previsto in una concessione edilizia è legittimo quando il ritardo nell'esecuzione dell'opera non dipende da fatti sopravvenuti ed estranei alla volontà del concessionario, ma da una sua autonoma decisione di sospendere i lavori, anche se motivata dalla pendenza di un contenzioso giurisdizionale relativo a una richiesta di variante del progetto. L'amministrazione non è tenuta a una particolare motivazione del diniego di proroga, essendo la proroga l'eccezione e la decadenza per decorso dei termini la regola, salvo che in situazioni complesse in cui l'amministrazione deve comunque valutare le ragioni addotte dal concessionario a sostegno della domanda di proroga, nel rispetto del principio del giusto procedimento. Il concessionario che decide di sospendere i lavori per coltivare una richiesta di variante, assumendosi il rischio di un eventuale esito negativo del relativo contenzioso, non può poi invocare tale circostanza come fatto estraneo alla propria volontà ai fini della concessione della proroga.