Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12558 del 19 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:12558PEN

Massima

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La premeditazione, quale circostanza aggravante del delitto di omicidio, richiede la sussistenza di due elementi essenziali: un apprezzabile intervallo temporale tra l'insorgenza del proposito criminoso e la sua attuazione, tale da consentire una ponderata riflessione circa l'opportunità del recesso, e la ferma risoluzione criminosa perdurante senza soluzioni di continuità nell'animo dell'agente fino alla commissione del fatto. Tuttavia, la valutazione di tali elementi deve essere effettuata in modo flessibile, adeguato alle peculiarità del caso concreto, potendosi configurare anche una premeditazione condizionata, laddove la determinazione soggettiva dell'agente si concretizzi in una risoluzione criminosa precisa e ferma in tutte le sue componenti psicologiche, rispetto alla quale la condizione prefigurata, riconducibile a un determinato comportamento della vittima, semplicemente ipotizzato ma non certo nel suo verificarsi, si ponga come un evento previsto, idoneo a sospendere o ad annullare la risoluzione adottata. Tuttavia, perché possa ritenersi integrata la circostanza aggravante della premeditazione, anche nella sua forma condizionata, è necessario che emerga in modo chiaro ed inequivocabile, sulla base delle risultanze probatorie acquisite, l'esistenza di un processo di sedimentazione psicologica del progetto criminoso dell'imputato, non essendo sufficiente la mera predisposizione di un agguato o la disponibilità di armi da parte dell'autore del fatto. Ove tali elementi non risultino provati in modo certo ed incontrovertibile, il giudice di merito può legittimamente escludere la sussistenza della premeditazione, anche nella sua forma condizionata, e ritenere integrato il solo dolo eventuale nella condotta dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI Antonella - Presidente

Dott. NOVIK Adet T. - Consigliere

Dott. BONI Monic - Rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. BARONE Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore Generale presso Corte d'Appello di Palermo;
dalla parte civile (OMISSIS);
dalla parte civile (OMISSIS);
dalla parte civile (OMISSIS);
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
inoltre:
PARTE CIVILE;
avverso la sentenza del 27/10/2016 della CORTE ASSISE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procur…

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