Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna per il reato di resistenza a pubblico ufficiale è legittima quando la motivazione della sentenza di appello, confermativa di quella di primo grado, valorizza in modo esauriente, logico e non contraddittorio le dichiarazioni testimoniali degli operanti, dalle quali emerge che l'imputato ha personalmente aggredito i militari intenti a procedere al fermo amministrativo del ciclomotore appartenente al figlio, minacciandoli anche di una falsa denuncia. In presenza di una "doppia conforme" sull'affermazione di responsabilità, il vizio di travisamento della prova è deducibile in cassazione solo se l'argomento probatorio asseritamente travisato è stato introdotto per la prima volta nella motivazione del provvedimento di secondo grado, non potendosi in tal caso superare il limite del "devolutum" con recuperi in sede di legittimità. La declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una sanzione pecuniaria in favore della Cassa delle Ammende, quando risulta evidente che il ricorso è stato proposto determinando la causa di inammissibilità per colpa.