Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9858 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:9858SENT

Massima

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Il provvedimento di demolizione di opere edilizie abusive è legittimo e dovuto, indipendentemente dalla circostanza che l'attuale proprietario non sia l'autore materiale degli abusi, in quanto l'acquirente succede nella posizione del dante causa in tutti i rapporti giuridici attivi e passivi, ivi compresi quelli che derivano dall'abusiva trasformazione dei suoli. Il cambio di destinazione d'uso tra categorie edilizie funzionalmente autonome, anche in assenza di opere, incide sul carico urbanistico e richiede il previo rilascio del permesso di costruire, oltre all'autorizzazione paesaggistica ove l'immobile ricada in area tutelata. L'ordine di demolizione è un atto vincolato, sufficientemente motivato con l'accertamento dell'abusività delle opere, senza necessità di una specifica valutazione delle ragioni di interesse pubblico o di un confronto con gli interessi privati, non potendosi ammettere alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva. Il mancato accoglimento della domanda di condono edilizio per la sussistenza di vincoli preclusivi determina l'obbligo di demolire il manufatto abusivo, senza che ciò possa essere contestato con motivi aggiunti privi di connessione con il ricorso principale.

Sentenza completa

N. 08220/2005
REG.RIC.

N. 09858/2015 REG.PROV.COLL.

N. 08220/2005 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Prima Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8220 del 2005, integrato da motivi aggiunti, proposto da: ((omissis)), rappresentata e difesa dagli avv. ti ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio del primo in Roma, Via Merulana, 139;

contro

Il Comune di Roma, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dagli avv. ti ((omissis)) e ((omissis)), con cui è domiciliato in Roma, Via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

dell’l’ordinanza n. 710 del 22 aprile 2005, recante l’intimazione alla immediata sospensione di lavori abusivi;

e, con il primo atto per motivi aggiunti,

della …

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