Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13104 del 25 marzo 2009

ECLI:IT:CASS:2009:13104PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione e il mantenimento di una misura cautelare personale, deve effettuare un'analisi puntuale e adeguatamente motivata degli elementi di fatto rilevanti ai fini della prognosi di pericolosità sociale dell'indagato e dell'adeguatezza e proporzionalità della misura imposta, senza poter procedere a un mero riesame del merito. Pertanto, il provvedimento cautelare che dia conto in modo esaustivo di tali valutazioni, enunciando analiticamente le circostanze fattuali convergenti e rilevanti, non è sindacabile in sede di legittimità, salvo che non risulti affetto da manifesta illogicità o errore di diritto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) KA. AZ. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 02/12/2008 TRIB. LIBERTA' di BRESCIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAMENDOLA FRANCESCO PAOLO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. CEDRANGOLO Oscar, che ha chiesto la inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA IN FATTO E DIRITTO

Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale del Riesame di Brescia, adito dall…

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