Il concorso nel reato di estorsione può configurarsi anche per la semplice presenza sul luogo dell'esecuzione del reato, purché non meramente casuale, quando tale presenza palesi chiara adesione alla condotta dell'autore del fatto, fornendogli stimolo all'azione e un maggiore senso di sicurezza, oltre ad accrescere il timore della vittima. Pertanto, ai fini della configurabilità del concorso nel reato di estorsione, non è necessaria la percezione materiale da parte del concorrente della somma di denaro estorta alla vittima, essendo sufficiente che la sua presenza sul luogo del fatto abbia svolto una funzione di rafforzamento e agevolazione dell'azione delittuosa. Inoltre, il fatto che i denuncianti siano in conflitto con gli indagati non implica necessariamente l'inattendibilità delle loro dichiarazioni, potendo essi stessi essere responsabili di altri reati non contestati, come la costituzione di un'associazione per delinquere contrapposta a quella oggetto di indagine. Infine, le risultanze probatorie, come le videoriprese, che documentano l'ostentazione da parte degli indagati di armi, munizioni e strumenti atti ad offendere, possono integrare elementi di riscontro alle dichiarazioni dei denuncianti in ordine all'esistenza di un vincolo associativo tra gli indagati e all'adozione di un modus operandi intimidatorio, anche nei confronti di soggetti diversi dai denuncianti.