Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel respingere il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione di opere edilizie realizzate in difformità dal permesso di costruire e dal parere della Soprintendenza, ha affermato il seguente principio di diritto: L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive costituisce un atto dovuto per l'Amministrazione comunale, in particolare quando gli immobili ricadono in ambito vincolato, come il centro storico, e le opere realizzate si discostano significativamente da quanto autorizzato. L'entità degli abusi commessi, consistenti in un aumento volumetrico di circa 48 mc, nonché in modifiche prospettiche rilevanti, giustifica pienamente l'adozione del provvedimento di demolizione, anche in assenza di un pregiudizio alla statica dell'edificio. Ciò in quanto le opere, realizzate in totale difformità dal permesso di costruire e dal parere della Soprintendenza, non sono suscettibili di essere sanate né condonabili, essendo l'immobile sottoposto a vincolo. Il modesto scostamento percentuale dalle misure progettuali, entro il limite del 2% previsto dalla legge, non è sufficiente a escludere l'obbligo di demolizione, atteso che le difformità realizzate sono da considerarsi essenziali e non meramente formali.