Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23628 del 11 giugno 2008

ECLI:IT:CASS:2008:23628PEN

Massima

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Il reato di minaccia (art. 612 c.p.) si configura quando vi è la prospettazione di un male futuro ed ingiusto, la cui verificazione dipende dalla volontà dell'agente, idoneo a incutere timore nel soggetto passivo e a menomarne la sfera della libertà morale, a prescindere dall'effettiva lesione del bene tutelato. Ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che il bene giuridico protetto sia realmente leso, essendo sufficiente che il male prospettato possa suscitare timore nel destinatario della minaccia. Il reato di minaccia è, pertanto, un reato formale di pericolo, per la cui integrazione non è richiesto l'effettivo verificarsi del danno temuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PARTE CIVILE;

2) RO. AN., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/06/2007 GIUDICE DI PACE di BELLANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. DIDONE ANTONIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Monetti Vito, che ha concluso per l'inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con la s…

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