Cassazione civile Sez. VI sentenza n. 22456 del 4 novembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:22456CIV

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il verbale di accertamento di una violazione del Codice della Strada redatto da pubblici ufficiali gode di fede privilegiata fino a querela di falso relativamente ai fatti attestati come compiuti o avvenuti in loro presenza, nonché in ordine alla provenienza del documento e alle dichiarazioni rese dalle parti. Pertanto, il giudice non può disattendere il contenuto del verbale se non in caso di sua motivata intrinseca inattendibilità o di contrasto con altri elementi acquisiti nel giudizio. L'onere di fornire la prova contraria grava sul trasgressore che intenda contestare la ricostruzione dei fatti operata dagli agenti accertatori. La mera prospettazione di una diversa ricostruzione fattuale, in assenza di idonea prova, non è sufficiente a superare la presunzione di veridicità del verbale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA CIVILE

SOTTOSEZIONE 2

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETITTI Stefano - Presidente

Dott. PARZIALE Ippolisto - rel. Consigliere

Dott. MANNA Felice - Consigliere

Dott. CORRENTI Vincenzo - Consigliere

Dott. FALASCHI Milena - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso 19458-2013 proposto da:
(OMISSIS) (OMISSIS), domiciliato ex legc in ROMA, Piazza Cavour, presso la cancelleria della Corte di Cassazione, rappresentato e difeso dall'avv.to (OMISSIS), come da procura speciale a margine del ricorso;
- ricorrente -
contro
COMUNE DESENZANO DEL GARDA;
- intimato -
avverso la sentenza n. 1986/2012 del TRIBUNALE di BRESCIA, depositata il 19/06/2012;
udita la relazione della causa svolta nella pubblica udienza del 24/09/2015 dal Consigliere Ippolis…

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