Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44687 del 4 novembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:44687PEN

Massima

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Il comportamento violento e minaccioso di un soggetto nei confronti di pubblici ufficiali nell'esercizio delle loro funzioni non può essere giustificato dalla mera opinione soggettiva dell'interessato circa l'arbitrarietà dell'intervento, essendo necessario che la condotta del pubblico ufficiale sia obiettivamente e manifestamente estranea ai limiti dei poteri conferiti dalla legge. La reazione sproporzionata e lesiva dell'integrità fisica del pubblico ufficiale configura il concorso tra il reato di resistenza e quello di lesioni personali, non essendo sufficiente a integrare la causa di non punibilità di cui all'art. 393-bis c.p. la mera percezione soggettiva di un comportamento arbitrario. Inoltre, l'accertamento dello stato di ebbrezza alla guida può fondarsi su elementi sintomatici diversi dall'esito dell'etilometro, non essendo questo l'unico mezzo di prova legale, e la successiva condotta delittuosa del soggetto può essere legittimamente valutata ai fini della determinazione della sua capacità a delinquere. Infine, il porto di oggetti potenzialmente atti a offendere, pur se giustificato da esigenze contingenti, può integrare il reato di porto abusivo di armi in ragione delle concrete modalità del fatto e delle circostanze complessive.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirell - rel. Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 5/12/2017 della Corte di appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in camera di consiglio la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa AGLIASTRO Mirella;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI Perla, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Palermo con sentenza in data 05/12/2017…

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