Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13604 del 12 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:13604PEN

Massima

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La partecipazione all'associazione mafiosa può essere provata anche attraverso le dichiarazioni di un collaboratore di giustizia, purché siano intrinsecamente credibili e idonee a confermare lo specifico fatto reato attribuito all'indagato, anche se non direttamente coinvolto in vicende di carattere mafioso. Le dichiarazioni di un altro collaboratore di giustizia possono costituire valido riscontro, se risultano anch'esse affidabili e indicative del ruolo attivo svolto dall'indagato nell'ambito del gruppo mafioso di appartenenza, come la sua partecipazione a incontri tra rappresentanti di diverse famiglie mafiose o il fatto che esponenti della famiglia mafiosa di riferimento lo abbiano indicato quale soggetto a cui rivolgersi per risolvere problemi nel territorio di competenza di tale famiglia. La mancata conoscenza dell'indagato da parte di altri collaboratori di giustizia non costituisce elemento decisivo per escludere la sua appartenenza all'associazione mafiosa, essendo fisiologico che in una struttura complessa come Cosa Nostra appartenenti a famiglie diverse possano non conoscersi. Pertanto, ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, le dichiarazioni accusatorie di un collaboratore di giustizia, se confermate da quelle di altro collaboratore ritenute parimenti affidabili, possono integrare i gravi indizi di colpevolezza richiesti dalla legge, anche in assenza di un diretto coinvolgimento dell'indagato in specifici fatti di carattere mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Mariastefani - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 708/2011 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 10/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

sentite le conclusioni del PG Dott. Cesqui E., che ha chiesto il rigetto del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) che ha chiesto l'accoglimento dei motivi di ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con ordinanza …

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