Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43381 del 20 novembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:43381PEN

Massima

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Il dolo d'ingiuria sussiste anche quando le espressioni offensive siano state pronunciate senza che l'agente avesse specificamente di mira la persona offesa, purché le stesse siano state inequivocabilmente rivolte a quest'ultima, come risultante dalle deposizioni testimoniali concordanti e plausibili, senza che il giudice di merito sia tenuto a una rivalutazione delle prove già adeguatamente motivata. L'imputato è pertanto responsabile del reato di ingiuria qualora le frasi offensive, pur non essendo state pronunciate con l'intento di offendere direttamente la persona offesa, siano state inequivocabilmente rivolte a quest'ultima, come accertato sulla base di una motivazione esauriente in fatto. Il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione delle prove a quella dei giudici di merito, quando questa risulti adeguatamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Pa. Sa. , nato il giorno (OMESSO);

avverso la sentenza in data 19.12.2007 del Tribunale di Agrigento;

parte civile: Ca. Ma. As. ;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dr.ssa M. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

FATTO…

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