Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Positano, afferma che: 1. Le opere edilizie di minima entità, quali la ricostruzione di una fioriera in muratura, la modifica di una scala di collegamento e l'installazione di ringhiere, non richiedono il previo rilascio di permesso di costruire né di autorizzazione paesaggistica, in quanto rientrano nel regime dell'attività edilizia libera ai sensi dell'art. 6 del d.p.r. n. 380/2001 e dell'Allegato A al d.p.r. n. 31/2017, non incidendo in modo significativo sull'assetto urbanistico-edilizio e paesaggistico. Pertanto, tali opere non sono sanzionabili con la demolizione, essendo sufficiente l'eventuale applicazione di altre misure ripristinatorie meno invasive. 2. L'installazione di un manufatto prefabbricato in legno sul terrazzamento, essendo stata già assentita con il precedente permesso di costruire n. 1/2008, non integra un abuso edilizio sanzionabile. 3. La spontanea rimozione di un manufatto prefabbricato in legno nell'area di ingresso da parte del ricorrente rende inammissibile il ricorso per carenza di interesse, in quanto l'interessato ha prestato acquiescenza all'ordinanza di demolizione per tale opera. Pertanto, il Tribunale Amministrativo Regionale annulla l'ordinanza di demolizione limitatamente alle opere edilizie di minima entità e a quella già assentita con il precedente permesso di costruire, dichiarando inammissibile il ricorso per la parte relativa al manufatto spontaneamente rimosso.