Il falso ideologico in certificazioni mediche si configura quando l'attestazione proviene dal suo autore apparente, anche se il contenuto è veritiero, mentre il falso materiale sussiste quando le dichiarazioni provengono da persona diversa da quella che figura averle rese e sottoscritte. Il medico specializzando, in quanto pubblico ufficiale, può commettere i più gravi reati di falso previsti dagli artt. 476 e 477 c.p. anche se la condotta è stata contestata come falso ideologico ex art. 481 c.p. Ai fini della configurabilità del reato di falso in certificazioni mediche, è irrilevante che i documenti falsificati non siano inseriti nella cartella clinica o nella scheda terapeutica unica, essendo sufficiente che contengano diagnosi, prescrizioni farmacologiche e attestazioni relative alla cura dei pazienti. Il dolo generico del reato di falso in certificazioni mediche è integrato dalla consapevolezza e volontà di apporre una sottoscrizione falsa sulla documentazione, senza che rilevi la mera negligenza o superficialità dell'agente. La condotta è offensiva e non configura un falso inutile, in quanto i documenti falsificati hanno natura certificativa e non mera rilevanza interna all'amministrazione sanitaria.